Nutrizione e
Patologie cardiovascolari
Le malattie cardiovascolari sono patologie a carico del cuore e dei vasi sanguigni il cui trattamento non è solo limitato all'impiego di specifiche terapie farmacologiche, ma anche e soprattutto incentrato sulla correzione degli errati stili nutrizionali che nella maggior parte dei casi risultano essere concausa della manifestazione patologica.
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Tra le malattie cardiovascolari più note, l'ictus e l'ischemia cerebrale, l'angina pectoris e l'infarto del miocardio hanno in comune, nel 90% dei casi, la stessa causa eziologica: il ridotto apporto di ossigeno ai tessuti, causato da un diminuito afflusso sanguigno nei vasi che risultano ristretti da placche ateromasiche. Queste ultime non sono altro che l'accumulo di materiale degenerativo di cellule, colesterolo, acidi grassi e tessuto fibroso bene adesi al lume interno delle arterie. E' ben noto come l'ipercolestrolemia e l'ipertrigliceridemia (dislipidemie) rappresentino importanti fattori di rischio predisponenti l'insorgenza di malattie cardiovascolari ai quali dobbiamo aggiungere l'ipertensione, l'insulino resistenza e l'infiammazione sistemica.
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Da un punto di vista strettamente nutrizionale l'attenzione va focalizzata nella riduzione del grasso viscerale, dei livelli di colesterolo e trigliceridi e dei livelli di zuccheri ematici nonchè nel riequilibrio dell'idratazione e dell'apporto alimentare del sale.
Tale approccio è valido anche nel trattamento di pazienti affetti da altre diverse patologie cardiovascolari che richiedono una particolare attenzione nell'evitare un aumento ponderale che possa evolversi in sovrappeso o obesità: è il caso di malattie in cui risulti diminuita la gittata sistolica con conseguente stato di insufficienza o scompenso cardiocircolatorio.
Un regime ipocalorico, ipoglucidico, ipolipidico e normoproteico della durata di 12 settimane riduce significativamente anche i livelli di citochine pro-infiammatorie, come già ribadito fattori di rischio nell'insorgenza di queste malattie.
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Menzione a parte, l'importanza di un adeguato piano nutrizionale anche nei soggetti cardiopatici in terapia con anticoagulanti orali dicumarolici, la cui forte e sensibilissima interazione con gli alimenti può determinare un repentino sbalzo dei valori di INR e protrombina.